GLI EDIFICI

IL VALORE
DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE
PER INTERZONA

Associazione Interzona ritiene fondamentale il rapporto con il suo territorio, la città di Verona.
In particolare, Interzona si è da sempre mossa per la valorizzazione e la riscoperta di spazi dimenticati dalla cittadinanza e dalle istituzioni, focalizzandosi sin dall’inizio degli anni ‘90 sul patrimonio industriale della città

 

STAZIONE FRIGORIFERA SPECIALIZZATA

 

MAGAZZINO 22


1992 — 2005

LA STAZIONE FRIGORIFERA SPECIALIZZATA

DEGLI EX MAGAZZINI GENERALI

Associazione Interzona ha avuto come prima sede la Stazione Frigorifera Specializzata, in Via Santa Teresa, parte del complesso dei Magazzini Generali. Interzona ha ottenuto nel 1993 in gestione dall’amministrazione Comunale una porzione dell’edificio risalente agli anni 30, nello specifico la cella frigorifera e i locali ad essa prossimi.

Interzona ha riutilizzato in modo efficace questi locali, trasformandoli in luoghi di socialità, creatività e produzione culturale.

Dopo varie sospensioni delle attività, nel 2005 a Interzona viene ordinato di lasciare i locali. Il Comune aveva intenzione di rigenerare i Magazzini Generali trasformandoli in un Polo Culturale: per l’attuazione del progetto il Comune nel 2003 ha venduto  i Magazzini Generali a Fondazione Cariverona. Interzona lascia la Stazione Frigorifera nel maggio 2005, senza certezze per il futuro in merito ad una nuova sede.

 


2006 — 2016

IL MAGAZZINO 22

AGLI EX MAGAZZINI GENERALI

Nell’estate 2006, dopo intense attività di pressione nei confronti del Comune e di Fondazione Cariverona, Interzona ottiene la gestione del Magazzino 22, un altro edificio dei Magazzini Generali, sempre di proprietà di Cariverona. La Fondazione contribuisce alla messa in sicurezza dell’immobile, ma la trasformazione degli spazi in luoghi per la cultura passa da un lungo lavoro incrementale da parte dei volontari dell’associazione.

Il Magazzino 22 consisteva di più di 1000 metri quadri, suddivisi in una sala concerti da 240 metri quadri, un grande spazio espositivo, una sala disco, una cucina, bar, spazio lettura e vari magazzini.

Il Magazzino 22 era stato affidato “temporaneamente” ad Interzona, con contratti di concessione biennali. Questa incertezza blocca ogni ulteriore investimento da parte dell’associazione nell’immobile, focalizzandosi su interventi minimi sugli interni. Viene invece realizzato un grande lavoro sugli esterni della sede, con il progetto di giardino collettivo Arcipelago.

Nel maggio 2016 Cariverona chiede (nuovamente) lo sgombero dei locali da parte dell’associazione, garantendo aiuti nella ricerca di una soluzione definitiva

 


2016 — …
VERSO UNA NUOVA SEDE

Dal 2016 Interzona sta cercando una nuova sede per le proprie attività.

L’orientamento che l’Associazione ha preso per questo nuovo immobile è volto alla realizzazione di un centro culturale che unisca la sperimentazione in varie discipline artistiche con attività sociali e di impatto locale.

La scelta dell’immobile rispetto al passato dovrà essere al di fuori dell’area dei Magazzini Generali, che la Fondazione Cariverona ritiene non disponibili per le attività di Interzona. L’associazione ha quindi avviato una ricerca ad ampio raggio nel Comune di Verona, individuando immobili abbandonati compatibili con gli obiettivi dell’associazione. Si tratta di immobili parte del patrimonio industriale, come in passato, ma anche beni dell’epoca asburgica, caserme, forti, e semplici capannoni.

Intento di Interzona è avviare un processo che vada oltre il singolo edificio, generando, con la creazione di un centro culturale, un circolo virtuoso nel contesto in cui si inserisce.

 


PROGETTO ARSENALE

All’interno di questo percorso, Interzona ha presentato nel Novembre 2016 un progetto per la rigenerazione dell’Arsenale Asburgico Franz Josef I.

La proposta coniuga i valori fondanti dell’Associazione in un processo di rigenerazione a lungo termine del complesso asburgico: i suoi fondamenti sono la cittadinanza attiva, una governance multi-livello, l’inclusione di attività diversificate e indipendenti, e la possibilità di scambio continuo tra cittadinanza e utilizzatori degli spazi.