Indagine sul paesaggio italiano attraverso i mezzi espressivi del video e del suono
Anno: 2010
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
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Anno: 2010
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
1
Anno: 2009
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
Anno: 2009
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
Anno: 2009
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
Anno: 2008
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
Anno: 2008
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
Anno: 2008
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
Anno: 2008
Categoria: videoarte
Rassegna: una certa idea dell'italia
Anno: 2008
Categoria: cinema videoarte
Luogo: Magazzino 22
Rassegna: una certa idea dell'italia
Cinque incontri diretti con artisti italiani che realizzano video. Artisti che hanno già conseguito lusinghieri risultati nel circuito dell’arte contemporanea e del cinema sperimentale (nazionale e inter- nazionale) e i cui lavori rappresentano alcune fra le cose migliori create in Italia negli ultimi anni al di fuori della distri- buzione cinematografica regolare.
Cinque aspetti specifici (e talvolta contraddittori) del paesaggio italiano, sia esso naturale, urbano, antropolo- gico: dalla foresta del Cansiglio di Nico Vascellari al mare Adriatico di Carloni e Franceschetti, dagli adolescenti di periferia di Cecchetti agli anziani filmati da Perrone.
Cinque dialoghi fra l’autore e il critico Simone Menegoi.
Cinque proiezioni e cinque “question time” finali aperti alle domande e alle curiosità del pubblico.
15 febbraio
Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti sono tra i più raffinati esponenti italiani del cinema di animazione sperimentale. Minuziosi artigiani delle immagini, lavorano quasi fotogramma per fotogramma per realizzare filmati in cui il materiale di partenza viene completamente trasfigurato. Collaborano con la compagnia di teatro di ricerca Socìetas Raffaello Sanzio per cui hanno realizzato sia le numerose videoproiezioni che compaiono negli spettacoli sia la documentazione in video del ciclo di rappresentazioni “Tragedia Endogonidia”. A Verona presenteranno la versione definitiva di “Ultima scena”, cortometraggio mostrato per la prima volta, in forma incompleta, alla Biennale Teatro del 2005, e una videoinstallazione.
29 febbraio
Nico Vascellari attinge nel suo lavoro a fonti volutamente eterogenee: la cultura musicale e visiva del punk rock, la performance radicale degli anni ’70, il mondo della moda e della comunicazione pubblicitaria, ma anche il retaggio sentimentale delle sue origini venete e montanare. Il risultato è un ibrido difficilmente catalogabile, animato da un’energia esplosiva che si esprime in performance ardite, grandi installazioni visivo-sonore, disegni, video. Questi costituiscono probabilmente l’apice della sua produzione, in particolare la trilogia “A Great Circle”, girata in parte nella foresta del Cansiglio e sul Carso, che sarà proiettata a Verona.
14 marzo
Diego Perrone è uno dei giovani artisti italiani più apprezzati a livello internazionale. Con mezzi espressivi diversi (scultura, fotografia e video) crea un universo in cui personaggi e luoghi della provincia italiana diventano emblemi di una condizione umana primordiale, rischiarata da improvvisi lampi di violenza. I suoi video comprendono filmati di animazione nella tecnica tradizionale del “passo uno”, cartoni animati, animazioni digitali, riprese in pellicola e in digitale; le atmosfere variano da una rarefatta malinconia, all’angoscia, all’orrore. Quest’ultimo esplode in “Angela e Alfonso”, uno dei video presentati a Interzona, messa in scena di un atto di crudeltà che sembra sottintendere un’intesa amorosa.
28 marzo
Alex Cecchetti realizza video, disegni, dipinti e installazioni. Il suo lavoro “si colloca spesso sulla linea di confine che separa il serio dal faceto, il compiacimento dalla riflessione, la presa in giro dall’approfondimento”. Tematiche come la condizione degli immigrati nell’Italia contemporanea vengono affrontate in modo apparente- mente “leggero”, ma la loro natura seria o addirittura drammatica rimane sempre percepibile. Ama la contaminazione di generi, linguaggi e atmosfere, di cui è un esempio la “Trilogia di San Francesco” (2001), che sarà proiettata a Verona: singolare trasposizione delle storie del Santo di Assisi e dei suoi seguaci fra gli adolescenti appassionati di musica metal di una qualunque periferia italiana.
11 aprile
Luca Trevisani esplora il concetto di scultura sotto varie angolazioni, declinandolo, oltre che in vere e proprie creazioni tridimensionali, in disegni, fotografie e video. Il suo lavoro si presenta come una forma di raffinata astrazione, il cui punto di partenza sono però materiali reali. Un approccio particolarmente evidente nei video, dove riprese di fenomeni o azioni in sé banali, attraverso un originale lavoro di montaggio e manipolazione digitale tendono a diventare puro ritmo visivo. Nel 2007 si è aggiudicato il premio FURLA per l’arte. A Verona presenterà “Platinoiridio”, video girato proprio all’interno dei Magazzini Generali di Verona.